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Visualizzazione dei post con l'etichetta Impariamo ad imparare.

Perchè proporre, ai più piccoli, libri in bianco e nero?

 EDU. TIPS in collaborazione con Fox English School di Rivalta.  Sai che alla nascita il bambino non vede bene? Nelle prime settimane di vita la sopravvivenza, i comportamenti del lattante sono dipendenti dalle strutture cerebrali sotto corticali , che consentono al nuovo nato attività come il sonno, l'alimentazione (suzione) e la percezione sensoriale, che però è poco definita. Prima dei 6 mesi circa, il bambino vede solo ad una distanza di 15 - 20 cm., questo permette di focalizzare l'attenzione esclusivamente sulla mamma, a vantaggio dell'attaccamento . Il piccolo non è ancora in grado di percepire tutti i colori, ma il bianco, il nero e alcuni toni di grigio. Intorno ai 3 - 6 mesi di vita maturano le aree corticali occipitali, temporali, frontali che permettono ai piccoli una visione più distinta e il riconoscimento degli  stimoli uditivi. Il bambino inizia quindi a percepire altri colori, iniziando dal rosso.   Nonostante questi limiti percettivi, è possibile e...

Tutto comincia da un libro.

«L’incontro con un libro in mano crea rapporti stabili, legami inossidabili e duraturi tra padri e figli, nonni e nipotini. Ma c’è dell’altro. E’ un investimento che coinvolge le famiglie a più livelli: suggerisce al bambino che ci si sta occupando di lui. E che si pensa al suo benessere non solo provvedendo alla soddisfazione delle immediate necessità materiali. Serve a supplire alla frettolosità di rapporti quotidiani con papà e mamme spesso indaffarati. Attraverso l’esempio, dunque, piccoli lettori crescono... Smettiamola di delegare agli insegnanti o alla scuola quello che dobbiamo fare noi stessi, in prima persona. Cominciamo con il guardare al futuro, con una pillola di lettura somministrata tutte le sere. Semini oggi e raccogli domani».  Ernesto Ferrero Tutto è cominciato da un libro, un albo colorato, di quelli scritti a grandi caratteri, illustrato da professionisti. Era un libro di quelli che lasciano i bambini a bocca aperta , pareva che le immagini dove...

Il puzzle come strumento di potenziamento cognitivo: le proposte Usborne.

Puzzle da 200 pezzi. Molti non sanno che Usborne produce dei bellissimi  puzzle con libro, per approfondirne l'oggetto. La casa editrice presenta puzzle di diversa complessità (numero di elementi da tener presente per lo svolgimento del compito): abbiamo puzzle da pochi pezzi con temi fiabeschi per i più piccoli e puzzle più complessi da 200 e 300 pezzi riguardanti mappe, la tavola periodica degli elementi, per gli studenti della secondaria. Quello che vedete in foto è un puzzle da 200 pezzi, con il libro illustrato relativo e il tema è: "Animals of the World." Libro in dotazione col puzzle sopra. Alcune pagine del libro. E' un puzzle adatto agli studenti della scuola primaria, che ben si presta ad un'attivitá interdisciplinare di geografia e scienze con il vantaggio di arricchire il lessico della lingua inglese. Perché scegliere di acquistare o regalare un puzzle? ✔ Sin dalla prima infanzia il puzzle, attraverso il gioco ed il div...

Prerequisiti per la scrittura e Alphabet Book.

Alphabet di Usborne , è un divertente libro wipe - clean, ossia dotato di pennarello cancellabile per ripassare i bordi delle figure e tracciare le lettere. Il pennarello può essere rimosso con un semplice panno, questo rende il libro riutilizzabile più volte. Ciascuna pagina è dedicata ad una lettera, scritta in stampatello maiuscolo e minuscolo. Per ciascuna lettera ci sono frecce direzionali e numeri per orientare il movimento del pennarello e la sequenza procedurale. Ad ogni lettera sono associate illustrazioni colorate che rappresentano oggetti o animali, con bordo tratteggiato, inizianti per tale lettera. Le ultime due pagine, sono un riepilogo dell'alfabeto (stampatello  maiuscolo e minuscolo) e presentano un livello lievemente superiore di complessità, perchè viene meno il numero che fungeva da facilitatore.   Prima che il bambino si cimenti  in questo gioco di tracce e lettere, è bene conoscere alcune premesse, per evitare che l'attività diventi p...

Ancora compiti...

Immagine: Susana Parada. Premetto che non sono mai stata contro i compiti a casa, che penso che una piccola quantità di compiti permetta allo studente di consolidare gli apprendimenti, d'imparare a gestire le responsabilità ed il lavoro in autonomia. Detto questo i compiti andrebbero assegnati con criterio. Essendo un'educatrice che segue nel pomeriggio i bambini durante lo svolgimento dei compiti o in percorsi di potenziamento cognitivo, mi son resa conto che quando i compiti sono troppi, perdono di significato. Il bambino non pre sta attenzione al processo, aumenta notevolmente l'impulsività, l'obiettivo non è più apprendere, ma "smaltire i compiti", a discapito del loro valore! In più alcuni bimbi, con situazioni di confine con disturbi dell'apprendimento (quindi con difficoltà di controllo dell'impulsività, con un orientamento spaziale carente, con difficoltà nella memoria procedurale, etc.), con troppi compiti vanno letteralmen...