Qualche
 tempo fa un bambino mi disse che voleva dei bulbi di fiori. Gli 
domandai per quale ragione li desiderasse così tanto e la sua risposta 
mi colpì, perchè era piena d'amore: voleva i bulbi dei fiori, perchè non
 aveva nessuno di cui prendersi cura. Grazie a quei fiori ogni giorno 
avrebbe potuto indirizzare gesti, pensieri... 
 
 Questo mi fece venire in mente un noto passo de "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Euxpery: 
 "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante 
crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più 
importante di tutte voi, perchè è lei che ho innaffiata. Perchè è lei 
che ho messa sotto la campana di vetro. Perchè è lei che ho riparata col
 paravento. Perchè su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per 
le farfalle). Perchè è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o 
anche qualche volta tacere. Perchè è la mia rosa".
 
 Se il 
desiderio di prendersi cura dell'Altro è così forte già in un bambino, 
se il prendersi cura di un fiore, di un animale rende così felici, fa 
sentire così importanti, orienta verso una meta l'esistenza: quanto possiamo trarre 
felicità dal prenderci cura gli Uni degli Altri e Insieme della Società 
in cui viviamo?
(Dedicata a L. e alla sorellina C. per la sensibilità.)
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| Con l'augurio che ogni giorno sboccino fiori nuovi... | 
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adoro questo passaggio del "Piccolo Principe"...è bello tu abbia dedicato un post alla sensibilità dei piccoli. Ancora una volta, quanto ci insegnano... GRAZIE
RispondiEliminaGrazie a te! Sì, ogni incontro con i bimbi cambia me, loro ti aiutano tanto a riflettere...
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