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Leggere: un istinto o un bisogno? Riflettiamo con Gianni Rodari.


"A leggere non si impara in prima elementare. Si impara, in realtà, ben prima, quando si vedono papà e mamma che  tengono in mano un libro o un giornale; quando passeggiando per strada, il genitore coglie ogni occasione per familiarizzare il bambino con la scrittura, dai cartelloni pubblicitari, all'edicola, ecc." Roberto Denti

Tutti seduti al banco in silenzio, la maestra spiega: se fa domande si accorge subito di chi non ha ascoltato! Un alunno ha nostalgia di casa, mentre il compagno si distrae guardando compiaciuto il temperino nuovo. La bimba con la maglia azzurra fa cadere per l'ennesima volta la matita, non si sa se sia un caso o lo faccia apposta, ma si alza, la va a prendere e la concentrazione svanisce ogni volta.

Se i muri della scuola potessero parlare, ne racconterebbero delle belle! Per generazioni scene come queste si sono succedute. A scuola si va per imparare: allora a scuola si imparano le nozioni, si apprendono le  tecniche di lettura, si sta in silenzio, composti, si ascolta e  si interviene solo se si alza la mano.

A scuola si impara a leggere o l'amore per la lettura?

A scuola si apprende come leggere la  consegna del compito e la lettura sul libro rosso indicata sul diario, che insegnante e genitori dicono che va assolutamente letta per tre volte!

L'amore è un'altra cosa! L'amore è un sentimento e affonda le radici nelle emozioni che accompagnano la lettura, nel tempo dedicato a curiosare tra i libri della biblioteca insieme a mamma, nel ricordo della voce di papà che legge prima di dormire.

La lettura non è un'istinto innato come nutrirsi o dormire, si può sopravvivere  anche senza.

La lettura diventa qualcosa di più quando si trasforma in bisogno, in strumento, in curiosità, mai in un obbligo, in un compromesso, perchè rischiamo di ottenere l'effetto opposto.

Gianni Rodari ci descrive nove modi per "insegnare ai ragazzi ad odiare la lettura".

1. Presentare il libro come alternativa alla TV. Non tutto quanto i nostri figli vedono alla tv è da scartare. La cosa importante è vigilare su cosa guarda il bambino in tv e per quanto tempo la guarda. Siamo noi adulti a non dover scambiare la tv o il tablet per la baby sitter.

2. Presentare il libro come alternativa al fumetto. Uno non esclude l'altro.

3. Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più. I confronti sono sempre inutili e antipatici, non giovano e spesso indispettiscono.

4. Ritenere che i bambini abbiano troppe distrazioni. E' bene che ci siano tanti stimoli diversi nella vita del bambino e anche la noia può essere una buona opportunità per creare nuovi interessi.

5. Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura. E' importante che i fanciulli trovino in casa i libri e vedano i genitori leggere. Si possono frequentare le biblioteche, laboratori di lettura e lasciare un po' di titoli diversi sempre accessibili. 

6. Trasformare il libro in strumento di torture. Chiedere  di compilare schede di lettura, scrivere riassunti o relazioni, assegnando un giudizio, non è il modo migliore per appassionare ed incuriosire.

7. Rifiutarsi di leggere al bambino. Si può leggere al bambino sin dalla gravidanza, infatti studi dimostrano che il bambino è in grado di riconoscere la voce della mamma. Quando il bimbo è molto piccolo si possono guardare insieme libri morbidi, trasformandoli in un gioco di relazione. Quando il bimbo va a scuola ed inizia a leggere da solo, non smettete di leggere per lui, soprattutto se lo gradisce.

8. Non offrire scelte sufficienti. Noi non leggiamo qualsiasi cosa, quindi perchè i nostri bambini dovrebbero apprezzare ogni nostra proposta? Offriamo un ventaglio differente di titoli e generi, per questo la biblioteca è una grande risorsa.

9. Ordinare di leggere. Se leggere è un obbligo, se diventa un braccio di ferro e un dare per avere, inevitabilmente il piacere per la lettura svanirà sempre più. Questa sarà vissuta come un'esperienza di conflitto e associata ad emozioni sgradevoli. Per renderla appetibile deve essere legata a bei ricordi ed emozioni positive.

Riflessione. Ricordate ancora qualche libro letto da fanciulli che vi ha appassionato? In voi è nato l'amore per la lettura o è diventata un incubo? 

Se vi va di condividere le vostre storie, potete scrivermi all'indirizzo:

scarnecchia.nadia@tiscali.it

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