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La rabbia ed i bambini.



“Le emozioni costituiscono la parte energetica delle nostre azioni e ciò che determina l’architettura della nostra mente e del nostro cervello.” Stanley Greenspan – USA, 1941

Nel nostro cervello ci sono aree specializzate per le emozioni, ossia quelle appartenenti al sistema limbico. Saper identificare l’emozione, è fondamentale per poi imparare a riconoscerla e contenerla nelle diverse situazioni.

Una buona intelligenza emotiva, permette una condotta sociale adattiva, consente alle persone di raggiungere un buon equilibrio nella vita e di essere resilienti ed è un aspetto molto importante dell’intelligenza.

E’ bene accompagnare i bambini nella conoscenza delle loro emozioni, senza sminuirle, negarle o ridicolizzarle.

Alcune emozioni fanno molta paura, perché sono totalizzanti, determinano reazioni fisiologiche (battito, pressione sanguigna, etc…), espressive, cognitive, comportamentali. Per i più piccoli, ma spesso non solo, è difficile gestire tutto questo.

Un’emozione che spaventa e travolge è la rabbia.

"Di fronte alla rabbia del bambino spesso noi genitori dobbiamo gestire e contenere non solo le sue reazioni ma anche le nostre: le sue intemperanze in noi risvegliano insofferenza, nervosismo, impotenza, in poche parole altra rabbia e un senso di smarrimento. L’importante è non lasciarlo mai solo in balia di ciò che sente, perché un bambino, a differenza dell’adulto, ha meno strumenti per controllare o esprimere in forma adeguata le sue emozioni." (Tratto da: Rizza.it La via del benessere)

Uno strumento utile per affiancare grandi e piccoli in questo percorso con le emozioni è la lettura.





Un libro molto interessante è: “Che rabbia!” di Mirelle d’Allende, di Babalibri.
Il piccolo Roberto, dopo una giornataccia “sente una Cosa terribile che sale” ed esplode. Quella cosa è gigantesca, minacciosa e prende il sopravvento. Dopo che la Cosa mette in soqquadro la stanza e rompe il suo camion preferito, si fa piccina e Roberto riesce a metterla in una scatolina.

Per imparare a simbolizzare, può essere carino costruire col bimbo, in un momento di quiete, la propria scatolina della rabbia.

Ho osservato che talvolta, quando i bambini sono nervosi e mettono in atto comportamenti provocatori, vengono incalzati dagli adulti con prediche e divieti.
Bisogna però tener presente che è controproducente fare la ramanzina ad un bimbo "nervosetto" e iniziare una litania di: "non si fa", perché è probabile che non ascolterebbe e sarebbe un braccio di ferro inutile.
Sono circostanze in cui anche proporre cose diventa inutile. Non è semplice. L’emozione va rispettata, ma lentamente contenuta. Non si impara in un giorno: ci vuole tempo e pazienza, da parte di grandi e piccoli.

Vi lascio una piccola filastrocca della rabbia scritta da me, una “formula magica”, per ricordare a grandi e piccoli che insieme l’emozione si può contenere.



Lingue di fuoco, lapilli e saette,
la mia rabbia vi fa a fette.


Occhi di bragia, urla e schiamazzi,
qui sembriamo tutti pazzi.


Calma, pazienza e respirone,
abbiamo sedato l’emozione.

(Nadia Scarnecchia, diritti riservati).








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