Non vorrei più vedere i bambini con lo smartphone in mano.

Meglio giochi, libri o la noia.




Avrei voluto non dover scrivere nulla in merito, ma sento il bisogno di esprimermi circa il binomio bambini e smartphone, perchè ho  visto cose che avrei preferito non vedere.

Come molti sanno sono un'educatrice e sono anche la mamma di G., quindi ho modo di frequentare molti bambini piccoli, provenienti dal nido e dalla scuola dell'infanzia.

Quando mia figlia esce da scuola solitamente l'accompagno un po' al parco giochi, per scaricare la tensione e giocare liberamente all'aperto. Lì troviamo altri coetanei; ebbene, mi è capitato di vedere treenni,quattrenni e non solo, che al parco invece di interagire tra loro, oppure dondolarsi su un'altalena, piuttosto che seguire una famigliola di necrofori (insetti rossi con macchioline nere), guardano insieme lo smartphone. Fatico a capire perchè in un contesto simile il genitore pensi di dare al figlio il cellulare, invece d'invitarlo a giocare, o se si rende conto che è troppo stanco aiutarlo a rilassarsi e riposare.

Dalla pediatra noi siamo solite attendere leggendo fiabe, storie, a volte porto anche due o tre libri. Questo spesso attrae altri piccoli pazienti, che spesso aspettano guardano annoiati il cellulare dell'accompagnatore. Questo mi fa riflettere!

Ieri tornando dalla scuola dell'infanzia una mamma spingeva due bimbi sul passeggino (ci sarebbe da discutere anche sui bimbi che non vengono invitati a camminare), la grande aveva circa tre anni e invece di relazionarsi con la genitrice, con la sorellina o godersi il paesaggio, guardava lo smartphone.

Comprendo che i genitori possano essere stanchi, ci sono giorni che giro a vuoto e mi sento un po' inconcludente, sebbene piena di doveri ed impegni, giorni in cui non posso chiedere aiuto a nessuno, perchè sono sola a fare e decidere e magari non sto neppure bene.

 E' da millenni che crescere i figli ed educarli, se fatto con cognizione è un lavoro a tutti gli effetti ed è faticoso, stancante, ma non è il cellulare la soluzione; è solo un palliativo, che col tempo si rivela controproducente.

Vediamo alcuni motivi per cui è inopportuno dare ai bambini il cellulare come consolazione e baby sitter:

- l'uomo è un animale sociale, ha bisogno d'interagire. Ancor di più il bimbo: si educa e si cresce solo nella relazione.

- il cellulare non permette la regolazione emotiva. Un bimbo ha diritto di provare rabbia, frustrazione, noia, di esprimerle (a volte molto male). Il lavoro di noi adulti è aiutarli a riconoscere le emozione e aiutarli ad esprimerle adeguatamente, senza che i piccoli si sentano sopraffatti da quello che provano o inadeguati, perchè lo provano. 
Per raggiungere questo non serve la tecnologia, ma l'adulto mediatore, che si sappia relazionare adeguatamente;

- i bambini hanno bisogno di muoversi ed esprimersi, con il cellulare in mano non possono farlo;

- si mangia per fame, per sopravvivenza, non perchè anestetizzati dalla puntata di Peppa Pig;

- si dorme perchè si ha sonno, perchè serve a crescere, perchè si riesce a lasciarsi andare. Quando i bimbi hanno avuto bisogno di essere aiutati in questo, per generazioni sono state efficaci ninna nanne, letture, narrazioni, ma serve la relazione, perchè questi strumenti siano efficaci.

Non demonizzo il tablet e i cellulari, ci sono valide app per i disturbi pervasivi, per la didattica, ma non si somministrano a tre anni e l'adulto mediatore deve esserci: non si lasciano i bambini in balia della tecnologia, perchè insieme a tanti vantaggi, nasconde anche insidie. 

Vi invito a leggere due link, per approfondire altri aspetti di questo tema:

1. da Uppa: Bambini e smartphone: mai prima dei tre anni.

2. da La Stampa: E' giusto dare smartphone o tablet ai bimbi?  

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