Fare esperienze di lettura condivisa: “Me lo leggi?”
“Sei mesi già ho e son pronto a
giocare
coi libri che tu saprai farmi
sfogliare.
Tu leggimi un libro e sai che ti
dico?
Un libro sarà per sempre mio
amico.”
Alberto Pellai (psicoterapeuta dell'età
evolutiva)
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"Me lo leggi?", di G. Cozza |
Un libro che ho recentemente letto con
curiosità e piacere è: “Me lo leggi?” di Giorgia Cozza,
giornalista comasca che collabora con riviste specializzate in
infanzia, maternità, salute della mamma e del bambino.
“Me lo leggi?” è un percorso
attraverso la pratica della lettura condivisa, infatti il libro tratta questo
tema da differenti prospettive, riportando
le testimonianze dei genitori, dei bimbi e degli esperti.
Perché leggere ai bambini e perché
farlo sin dai primi mesi di vita?
La protagonista indiscussa della
lettura condivisa è la voce, che si fa veicolo d'affettività; la
voce diviene dono d'amore per continuare un legame iniziato ancor
prima della nascita.
Leggere ad alta voce al proprio bambino
ha una triplice valenza: relazionale, affettiva e cognitiva.
Innanzitutto c'è la relazione, la
possibilità di rinforzare il legame tra madre e bambino attraverso
il suono della voce che il piccolo ha imparato a conoscere e sentire,
ancor prima della nascita; la voce della mamma garantisce continuità,
è riferimento, rassicura, cura.
Leggere a voce alta per il proprio
bambino significa dedicarsi reciprocamente tempo prezioso, è
un'esperienza importante di condivisione e di ascolto.
La lettura condivisa ha un grande
valore anche per lo sviluppo dell'affettività: il grembo materno è
un universo sonoro, il bambino vive immerso nel liquido amniotico, ma
anche a stretto contatto con il battito del cuore della mamma e con
la voce di questa; voce che sente da fuori, ma anche voce che ascolta
da dentro. L'intenzionalità, il trasporto, l'amore con cui si legge
al proprio bambino è più rilevante di cosa si legge; l'affettività
è necessaria alla creazione di uno spazio emotivo, in cui il piccolo
ed i genitori possono emozionarsi insieme, dove il bambino sperimenta
emozioni, rivive paure e viene rassicurato.
Un'altra ragione per cui leggere per il
proprio bambino è per favorirne lo sviluppo cognitivo. Leggere sin
dalla tenera età aiuta il piccolo ad abituarsi all'ascolto, ad
implementare i tempi d'attenzione (che inizialmente saranno
estremamente brevi), è un valido aiuto per aumentare la comprensione
del linguaggio ed arricchire il lessico. Ascoltare la voce che legge
aiuta a sviluppare l'immaginazione, l'intelligenza narrativa (ossia
la capacità di organizzare il pensiero secondo sequenze logico –
temporali). Gli studi documentano che esperienze precoci di lettura
condivisa favoriscono il successo scolastico.
Ogni momento può essere adatto per
leggere insieme, se si ha voglia di farlo: occorre trovare un
angolino tranquillo, spegnere la televisione, i cellulari, il
computer e lasciarsi trasportare dalla voce, dalle parole, dalle
immagini.
La lettura accompagna le tappe dello
sviluppo del bambino: si comincia con la voce che canta la ninna
nanna o recita la filastrocca, con i libricini morbidi e sensoriali,
poi con libri con immagini e poche parole, per passare a letture e
libricini che accompagnano la crescita del piccolo, segnando il
momento del passaggio al vasino, l'ingresso alla scuola materna, il
tempo in cui il bambino diventa fratello o sorella maggiore.
Libri, favole, racconti, narrazioni di
esperienze familiari per condividere emozioni, per affrontare insieme
criticità, per tramandare aneddoti, per costruire esperienze.
Non è solo la voce della mamma ed
essere preziosa, ma anche la voce del papà è molto apprezzata; la
lettura condivisa è piacevole e consolida la relazione anche quando
sono i nonni, i fratellini, le tate a leggere per i piccoli.
La possibilità di leggere per il
bambino, non finisce con l'ingresso alla scuola primaria, quando il
piccolo scolaro diventa un lettore autonomo. I bambini dimostrano di
gradire questa pratica di piacere, che è principalmente condivisione
di tempo e veicolo di affettività, anche quando ormai sanno leggere
in autonomia.
Con il trascorrere degli anni arriverà
il momento in cui la lettura condivisa rimarrà un bel ricordo da
custodire, che in alcuni casi lascerà spazio alla condivisione di
letture, allo scambio di libri, ai reciproci consigli.
il mio bimbo ha la sdd e lavoro molto per allungargli i tempi di attenzione anche leggendo libri, di quelli hce riproducono anche suoni. E ancora piccolo puoi consigliarmi letture appropriate?
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