Esperienze: perchè mi sono avvicinata al metodo Feuerstein?

Boccioli di bucaneve.

Ho iniziato ad avvicinarmi al metodo Feuerstein per esigenze professionali: lavoravo per un centro per la prevenzione del disagio minorile e tra le diverse attività svolte presso il centro mi capitava di fare interventi nelle classi elementari e doposcuola ai ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Dai racconti delle insegnanti e da ciò che io stessa riscontravo, emergeva la presenza di studenti  con evidenti difficoltà scolastiche e disagi comportamentali, che non erano certificati, non avevano una diagnosi; alcuni insegnati ed educatori dicevano "che non erano molto svegli" o che "erano svogliati", ma a me ciò non bastava, perchè non si sapeva cosa fare per aiutarli.
Quanto stavo apprendendo dal corso di studi universitario non sempre era sufficiente, avevo nozioni teoriche di varia natura, ma non competenze specialistiche, però in quanto educatrice avrei avuto bisogno di saper molto di più su come aiutare questi soggetti.
Se è vero che per fare l'educatore le nozioni teoriche da sole non bastano, servono esperienza e sensibilità, è altrettanto vero che lavorando con le persone ed essendo questi esseri pensanti, è importante avere maggiori cognizioni sul pensiero umano e sul rapporto esistente tra educazione e cambiamento.
Nel metodo Feuerstein ho trovato un valido aiuto: per questo quando venni a conoscenza di questo psicologo israeliano, che con caparbietà e pazienza insegnava ai ragazzi svantaggiati, poveri o con deficit neurologici a pensare, ho avvertito la necessità di sapere di più e di abilitarmi all'applicazione del suo metodo per la modificabilità cognitiva strutturale.
Il professor Feuerstein è un uomo colto e coraggioso, che non si è mai arreso davanti ai limiti imposti dalla natura e dall'uomo. Un personaggio che ha saputo vedere oltre i risultati degli studi degli psicologi che lo avevano preceduto. E' stato capace di utilizzare e rielaborare gli studi di Vygostkji, sulla teoria del potenziale di sviluppo ed ha inteso l'importanza dell'intervento dell'adulto nell'atto educativo, poprio come diceva Bruner.

Un fiore nel deserto.

Feuerstein non si è mai arreso, la genetica non poteva avere l'ultima parola, l'impatto ambientale era molto importante per lo sviluppo dell'intelligenza umana ed anche le  scoperte neurobiologiche più recenti hanno dato ragione al professore israeliano: l'essere umano è modificabile, l'apprendimento modifica le strutture cognitive e la chimica cerebrale.
Sulla base di queste teorie, intuizioni e grazie alla fiducia e all'amore di quest'uomo per il genere umano è nato il metodo Feuerstein. Un'approccio che apre le porte alla speranza, che permette di guardare avanti con ottimismo. L'intelligenza non è un'entità statica  e rigidamente misurabile con test standard, ma è dinamica, è un processo, influenzato da molti fattori, non ultimo dagli aspetti emotivi.
Feuerstein e la sua equipe hanno elaborato una batteria di valutazione dinamica della propensione all'apprendimento (LPAD), che non genera sentenze, non fornisce valori di Q.I., ma descrive quali sono le abilità del soggetto, quali funzioni cognitive sono carenti e che tipo di mediazione e intervento possono generare il cambiamento.
In risposta da quanto emerge dall'LPAD, Feuerstein ha studiato una batteria di strumenti carta-matita PAS (Programma di Arricchimento Strumentale), che viene applicata da un mediatore formato al metodo, per generare e rafforzare le funzioni cognitive carenti.
La letteratura sul metodo racconta di importanti traguardi. Amare il prossimo non significa limitarsi ad accettarlo com'è, ma credere nelle potenzialità umane e "costringerlo", guidarlo, verso il cambiamento. 
(Tratto dalla mia testi di laurea. Introduzione.)



Commenti

  1. Condivido il tuo interesse per Feuerstein.
    Lui ha la tenacia e la volontà di guardare oltre.

    RispondiElimina
  2. Grazie per l'intervento! (P.S.: se hai voglia scrivi il tuo nome!)
    Nadia

    RispondiElimina
  3. Anch'io ho appena scritto un post sul metodo Feuerstein essendo tornata,entusiasta, da un corso di 3 giorni di conoscenza generale del metodo.

    Purtroppo però, volendolo far applicare su mio figlio, l'unica possibilità che avrei è di portarlo una volta al mese da Genova a Milano :-(

    RispondiElimina
  4. Ciao Anna!
    allora leggerò volentieri il tuo post.
    Certo che portare tuo figlio una volta al mese da Genova e Milano, oltre che lontano e stressante, non è nemmeno profiquo, perchè uno degli aspetti fondamentali è la sistematicità e la continuità e una volta al mese non c'è modo di consolidare gli apprendimenti e di generare una modificazione cognitiva... :(
    Non ti risulta ci siano applicatori più vicini? Provo a informarmi.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Le cornicette.

I giochi dei bambini della Roma antica.

Tangram: giocando si allena la mente.....