In cosa consiste il metodo Feuerstein?
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Prof. Rafi Feuerstein (figlio di Reuven e suo collaboratore), durante il XX Workshop sul metodo, tenutosi a Torino nel luglio 2009 |
"Cos'è il metodo Feuerstein? Di cosa si tratta?", queste due domande mi vengono spesso poste da genitori e colleghi ed è per questa ragione che vorrei ritornare sull'argomento.
Il metodo Feuerstein, che prende il nome dallo psicologo che lo ha strutturato, è il frutto dell'interazione tra la teoria della modificabilità cognitiva strutturale (la mente umana è plastica e l'intelligenza è un entità dinamica, frutto dell'interazione del soggetto con l'ambiente circostante) e la pedagogia della mediazione (che vede il "mediatore-educatore" come filtro tra il soggetto e l'ambiente circostante), per la quale Reuven Feuerstein ha individuato ben 12 criteri fondamentali.
Il metodo è costituito da tre sistemi applicativi:
- l'L.P.A.D. (Learning Potential Assessement Device), cioè un programma per la valutazione dinamica del potenziale di apprendimento. L'LPAD non fornisce una diagnosi, ma è un modo di operare per conoscere il funzionamento cognitivo del soggetto, per comprendere quali siano le sue difficoltà, in che momento dell'atto mentale esse si collocano (se i deficit sono in input, elaborazione, output), quali sono i punti di forza dell'allievo e da che tipo di mediazione trae vantaggio. Tranne in particolari casi, non è necessario che l'L.P.A.D. anteceda le applicazioni P.A.S., perchè attraverso l'applicazione dei singoli stumenti è comunque possibile comprendere i processi mentali del soggetto e le modalità adeguate per stimolarlo.
- il P.A.S. (Programma di ampliamento Strumentale) è costituito da una batteria di strumenti carta-matita, che consentono di "allenare" le funzioni cognitive carenti, stimolando la modificabilità. Gli strumenti hanno valore solo in presenza di un mediatore umano sensibile e attento, che orienti il soggetto durante le applicazioni e che fornisca brigging (collegamenti) utili alla generalizzazione degli apprendimenti.
- il modellamento di Ambienti Modificanti: il soggetto apprende in un contesto, è importante quindi che questo abbia particolari caratteristiche, ossia che sia privo di pregiudizi, che stimoli il soggetto, che non lo accetti passivamente o che lo compianga, ma che chieda qualche cosa, affinchè la persona possa impegnarsi per trovare strategie, trovando un ruolo attivo nella propria esistenza.
http://www.icelp.org/asp/main.asp
Per avere ulteriori informazioni sul metodo e sui corsi di formazione presenti in Italia consiglio la consultazione del blog:
http://unmomentostopensando.blogspot.com/
Un pò di bibliografia:
Feuerstein R. e coll., Non accettarmi come sono, Sansoni Editore, 1995
Feuerstein Reuven, Yacov Rand, Rafi Feuerstein, La disabilità non é un limite. Se mi ami costringimi a cambiare, Libriliberi, Firenze 2005
Kopciowski Camerini J., L’apprendimento mediato. Orientamenti teorici ed esperienze pratiche del metodo Feuerstein, Ed. La Scuola 2002
Vanini, Potenziare la mente? una scommessa possibile: l’ apprendimento mediato secondo il Metodo Feuerstein, Vannini Editrice, Brescia 2003
Vanini Paola Un approccio per la riduzione dell’handicap: la costruzione di ambienti modificanti in «Innovazione Educativa» n. 2/ 2006
Sono felicissima, finalmente mia figlia sta partecipando ad un corso per il potenziamento cognitivo, peccato però di solo 50 ore...ho molta fiducia nel raggiungimento dell'obiettivo!!
RispondiElimina:)
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