Ma la disabilità cos'è?



"Tutte le generalizzazioni sono pericolose, perfino questa." Alexandre Dumas figlio

In questi giorni infuria la polemica e lo sdegno, per alcune recenti affermazioni, tra cui quelle dell'assessore di Chieri (Torino), Giuseppe Pellegrino avvocato civilista, che si dichiara favorevole alle classi differenziali, perchè ritiene che a scuola i ragazzi diversamente abili siano di disturbo.
Successivamente l'Assessore ha tenuto una conferenza stampa  di smentita. Durante questa conferenza, facendo cenno ai tagli e alle difficoltà che la scuola incontra in questo periodo, ha sostenuto che non si riferiva a tutti gli handicap, ma all'handicap psichico, come se l'alunno portatore di disabilità psichiatrica fosse un essere umano di serie B e fosse bollato come "irrecuperabille".
Da educatrice non posso negare che nella scuola alunni con disabilità psichica talvolta assumano comportamenti che mettono a repentaglio l'incolumità dell'alunno stesso e delle altre persone, ma non vedo la soluzione del problema nell'allontanamento del soggeto dal contesto scolastico, ma ritengo che la via da seguire sia quella della sensibilizzazione dei compagni, della formazione adeguata di tutto il personale della scuola, non esclusi gli operatori scolastici. Altro nodo cruciale è la creazione di una  rete forte (sin dai primi anni in cui la persona inizia a manifestare il disturbo), continua e attivamente presente tra famiglia, scuola, servizi sociali e non ultima la N.P.I. (neuropsichiatria infantile).
Il disabile psichico non è un essere vivente di altra specie, ma è una persona che va aiutata, valorizzata, nel contesto scolastico ed anche al di fuori, creando per queste persone delle reali opportunità.
Credo che la disabilità più grande non stia nelle difficoltà che il soggetto ha nel vivere la propria vita o nell'affrontare la scuola o i contesti sociali, ma sia il pregiudizio di non saper vedere nell'altro un portatore di possibilità, falso credo troppo radicato in una società che si definisce civile e che insegue il progresso. Il progresso vero si realizza solo se avanza l'umanità: tutta.
Cito le parole di Marina Cometto, una mamma torinese esponente del gruppo "Mamme H": "c'è anche una disabilità, dell'anima, del cuore e del pensiero."

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