Passa ai contenuti principali

Il Metodo Feuerstein: potenziamento cognitivo.


Il metodo Feuerstein è spesso noto per il P.A.S (Programma di Arricchimento Strumentale), ma i nuclei fondamentali del metodo sono la pedagogia della mediazione e la teoria della modificabilità cognitiva strutturale. Si parla di modificabilità delle strutture cognitive, per indicare che la mente unama è plastica, cioè plasmabile e l'educazione e gli apprendimenti possono modificare le connessioni sinaptiche (cioè i collegamenti tra le cellule del cervello, dette neuroni) e modificarne la chimica.

La pedagogia della mediazione, si basa sulla figura del mediatore, ossia di colui che si interpone tra lo Stimolo ed il Soggetto che apprende e tra il Soggetto e la Risposta. Il mediatore deve essere sempre l'uomo ( H= sta per Human), non è sostituibile dal personal computer, poichè il pc non è in grado di tener conto delle "sfumature", come gli stati d'animo e le emozioni del discente, che invece sono importantissimi nel processo d'apprendimento. Questo è lo schema:
Stimolo - H - Soggetto - H - Risposta.


Il mediatore MEDIA in base a dei CRITERI (di mediazione) per l'appunto. I criteri sono 12, i fondamentali che non devono mai mancare, sono i primi tre:
a. Intenzionalità e Reciprocità, intenzione di stabilire un contatto col soggetto e l'interazione che si crea tra mediatore e mediato;
b. Trascendenza, ogni input del mediatore apre la mente a dimensioni più ampie, nello spazio e nel tempo;
c. Mediazione del significato, arricchisce il contenuto della mediazione insegnando al soggetto a dare un SIGNIFICATO a ciò che fa o apprende.

Il METODO
è costituito da 3 sistemi applicativi:

1. l'LPAD: programma per la valutazione dinamica del potenziale d'apprendimento.Aiuta a comprendere di che tipo di mediazione il soggetto abbia bisogno e a rilevare se ne sappia trarre beneficio. Consente di comprendere in quale momento dell'atto cognitivo siano i deficit: se in input (raccoglimento dati), in elaborazione dati o output (la risposta, il prodotto).
2. il PAS: costituito da strumenti carta - matita, ha utilità pedagogica, perchè potenzia le capacità cognitive. Con l'ausilio del mediatore stimola la metacognizione ed aiuta il soggetto a sviluppare un'immagine positiva di sè.  Il PAS ha 3 livelli standard e 2 livelli basic.
3. modellamento di AMBIENTI MODIFICANTI: aspetto importantissimo, conditio sine qua non, che consiste nello strutturare l'ambiente (non solo fisico, ma il contesto di vita del soggetto mediato), perchè accresca la capacità della persona di "imparare ad imparare".

L'LPAD, consta anche di un livello Basic, per soggetti in età prescolare o con Q.I. molto basso.

Il PAS senza pedagogia della mediazione è "nullo" (perchè trae forza dal processo di attenta e sensibile mediazione). La pedagogia della mediazione applicata ad altro (esempio compito scolastico, nuovo apprendimento) senza PAS è comunque una valida risorsa, che consente la metacognizione.

BIBLIOGRAFIA:

1. Bonansea, Damnotti, Picco, 1996, Oltre l'insuccesso scolastico; SEI; Torino;
2. Damnotti, 1993, Come si può insegnare l'intelligenza, Lisciani e Giunti Ed., Teramo;
3. Feuerstein, Krasilowsky, Rand; La modificabilité pedant l'adolescence: aspects theoriques et donneés empiriques; HWCRI, Gerusalemme, traduz. italiana M.RE;
4. Feuerstein, Randt, Feuerstein in collaboraz. con Laniado e Petra, 2005, La disabilità non è un limite. Se mi ami costringimi a cambiare, Liberi, Firenze;
5. Feuerstein, Rand, Rynders, 1995, Non accettarmi come sono, Sansoni Editore, Milano;
6. Kopciowski J., 2007, Migliorare se stessi per ottenere di più. Riflessioni teoriche e proposte operative secondo il pensiero di Reuven Feuerstein; KOINE', Centro Interdisciplinare di Psicologia e Scienze dell'Educazione di Roma;
Sitografia utile per chi desidera avvicinarsi al metodo:
  • www.icelp.org ("The Feuerstein Institute", ex ICELP, è in Israele ed é il centro dove lavora Feuerstein con la sua equipé e dove fanno ricerca).
  •  http://unmomentostopensando.blogspot.it/

Commenti

Post popolari in questo blog

Le cornicette.

Cornicette: fiori. Ricordo ancora con piacere quando al termine dell'esercizio decoravo la pagina con una bella cornicetta , al tempo per me disegnare cornicette era semplicemente un atto divertente, creativo e rilassante. In realtà tracciare cornicette per un bambino che sta terminando la scuola materna o che frequenta i primi anni della scuola elementare, può essere una risorsa per allenare non solo la creatività, ma per affinare la coordinazione mano occhio e alcuni aspetti cognitivi. Vediamo insieme come mai la cornicetta è una risorsa... Cornicetta: insetti. Per riprodurre una bella cornicetta, bisogna imparare ad osservare bene il modello : esplorarlo sistematicamente, identificarne la forma e le caratteristiche. Quindi è necessario riprodurre il modello, ma a questo fine si deve prima organizzare lo spazio (ossia i quadretti necessari), pianificare , comprendere quante righe tracciare, che orientamento dare alle righe (orizzontale, verticale, obliquo), indivi...

Coloritura Facilitata.

Mi piace molto proporre a mia figlia (4 anni compiuti da poco) delle attività. Pare si diverta e a volte è lei stessa a chiedermi con impazienza di farle fare qualcosa. Ammetto che per me è una gioia, perchè essendo una mia passione, mi sembra di trasmetterle qualche cosa di me, una sorta di eredità non materiale che le rimarrà. Per divertimento ho deciso di far sperimentare a G. la coloritura facilitata, solitamente è una strategia che si usa con bimbi che hanno difficoltà nel colorare con precisione e nel rispettare i bordi . Per chi non conoscesse la tecnica è molto semplice: si traccia il disegno col pennarello, quindi i bordi della figura vengono ripassati con colla vinilica ed una volta asciutti saranno in rilievo, creando un bell'effetto che a me ricorda  la gelatina.  Prima d'iniziare a colorare ho chiesto a G. di nominare le parti del Calimero e di passare il dito indice della mano con cui colora (la destra) sui contorni in rilievo. Mi sono r...

Mamma ed educatore professionale, due "mestieri" diversi con punti di contatto.

Giulia fa  la nanna.   Navigando sul web o parlando con conoscenti, mi è capitato spesso di leggere commenti circa le competenze educative delle mamme. Proprio da queste letture e dall'ascolto, è nata la mia riflessione che ho piacere di condividere... Diverse volte mi è capitato di ascoltare frasi del tipo: "Però Tizia non può capire, non ha figli!", non di rado la Tizia in questione era un'educatrice formata con anni d'esperienza!  Non è nemmeno raro percepire da parte dei genitori sfiducia nelle figure che ruotano intorno ai propri figli (pediatri, educatori, insegnanti, psicologi), come se nessuno eccetto loro avesse interesse nel tutelare il minore.  E' difficile, dal mio punto di vista separare l'essere mamma dal fare l'educatrice, perchè come genitore l'agire è determinato dall'intenzionalità educativa, ossia dalla volontà di aiutare mia figlia a sviluppare risorse, competenze e piano piano condurla verso una progressiva autono...