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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Mediazione dell'alternativa ottimistica.

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Feuerstein asserisce che: "il modo con cui una persona guarda al futur o [é] un fattore determinante per modificare la propria struttura cognitiva." (R. Feuerstein, Y. Rand, R. Feuerstein, in collaborazione con N. Laniado e G. Pietra, 2005, La disabilità non è un limite se mi ami costringimi a cambiare ". Firenze, Libri Liberi.) Di fronte alle situazioni si può reagire in maniera diversa, spesso la scelta è tra pessimismo ed ottimismo. Scegliere l'alternativa ottimistica significa guardare avanti, vedere il futuro con occhi speranzosi. Agire con ottimismo significa non accettare passivamente gli eventi, ma operare per cambiare le cose. L'ottimismo mobilita la mente, consente di rivedere i problemi, ricercare strategie alternative, formulare ipotesi e ragionare. Gli educatori hanno il dovere di essere ottimisti, di credere che investendo tempo ed energie tutti gli allievi possano raggiungere nuovi traguardi, il mediatore deve saper trasmettere questa pros

TranquillaFanciulla e Malditesta dal manto Nero.

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Paese Arcobaleno C'era una volta un Malditesta brutto e cattivo, che si era impossessato della testa di una tranquilla fanciulla che abitava vicino ad un torrente. TranquillaFanciulla viveva nel paese Arcobaleno: un mondo di colori in cui le case avevano i tetti Rossi come il cuore che batte, le persiane Gialle come il sole che splende, i muri Bianchi come l'anima dei buoni. Nel paese Arcobaleno c'erano prati con l'erba Verde bagnata di rugiada che scintillavano al sole come una distesa di smeraldi e c'erano tanti fiori colorati, farfalle, uccellini dalle ali variopinte. Nel paese Arcobaleno si rincorrevano i giorni: ogni volta il Blu profondo della notte, che era galantuomo, cedeva il posto alla rosa bellissima e delicata Aurora, che presto si faceva sostituire dall'Azzurro del giorno. TranquillaFanciulla assisteva lieta allo spettacolo del cielo. Un giorno di Marzo, quando Azzurro era un pò fosco, arrivò su una grigia nube spinta da un impetuoso vento

Le cornicette.

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Cornicette: fiori. Ricordo ancora con piacere quando al termine dell'esercizio decoravo la pagina con una bella cornicetta , al tempo per me disegnare cornicette era semplicemente un atto divertente, creativo e rilassante. In realtà tracciare cornicette per un bambino che sta terminando la scuola materna o che frequenta i primi anni della scuola elementare, può essere una risorsa per allenare non solo la creatività, ma per affinare la coordinazione mano occhio e alcuni aspetti cognitivi. Vediamo insieme come mai la cornicetta è una risorsa... Cornicetta: insetti. Per riprodurre una bella cornicetta, bisogna imparare ad osservare bene il modello : esplorarlo sistematicamente, identificarne la forma e le caratteristiche. Quindi è necessario riprodurre il modello, ma a questo fine si deve prima organizzare lo spazio (ossia i quadretti necessari), pianificare , comprendere quante righe tracciare, che orientamento dare alle righe (orizzontale, verticale, obliquo), indivi

Il topino marameo.

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  Illustrazione di Nadia Scarnecchia. Miao, miao fa il micino mentre insegue il topino, il topino che è furbetto si nasconde sotto al letto. Il micino affamato però scopre dove è andato, ma il topino previdente si dilegua prontamente. Fuggi, fuggi tra gli scaffali gran baruffa nei locali, fino a quando il topino fugge rapido in giardino. In giardino tra la malva il topino lì si salva, si infila nel buchino: fa marameo al gattino!  Nadia Scarnecchia 

Diritti dei bambini....in mostra!

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Illustrazione di Nicoletta Costa. "Io, io, io...e gli altri?"  non è solo il titolo di un film con regia di Alessandro Blasetti, che negli anni '60  induceva a riflettere sull'egoismo umano, ma è il titolo di una mostra itinerante che tratterà dei diritti dei bambini, parlando anche di doveri! Parole e immagini di autori ed illustratori famosi, immagini e testi che si sposteranno di città in città, accolti in biblioteche, scuole, etc... Testo di Ugo Vicich "I bambini sentono spesso parlare di diritti, ma non altrettanto spesso vengono aiutati nel delicato passaggio dalla conoscenza del diritto alla consapevolezza del dovere che ne deriva. Il classico esempio sono gli sprechi e la tendenza a non prendersi cura dell’ambiente. Sanno che cibo e acqua gli spettano (come i giocattoli e i vari materiali di consumo) e che strade e verde sono di tutti, ma non capiscono che buttare via la roba o sporcare un marciapiede danneggia la comunità, e alla

In fuga dal Glutine e "Il rimedio della vecchia Igea".

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Illustrazione di Linda Cudicio "Igea". Quella che vorrei raccontarvi oggi è la storia di un Incontro, quello tra una mamma (Rosa Rita Formica, pedagogista  http://www.formicarosarita.it/ ) e una figlia (Carlotta, simpatica bambina, che ama dipingere ed inventare storie) che insieme affrontano la Celiachia, vivendola da prospettive differenti. L'incontro con questa condizione patologica, non le chiude, ma fanno di quest'esperienza una ricchezza da offrire ad altri: insieme iniziano un cammino di conoscenza, comprensione ed accettazione della celiachia di Carlotta, questo percorso le porta verso la realizzazione di una fiaba: "Il rimedio della vecchia Igea". La fiaba, grazie alla determinazione di Rosa Rita, diviene complementare ed elemento arricchente del progetto AIC (Associazione Italiana Celiachia), "In fuga dal glutine": http://www.celiachia.fvg.it/index.php?option=com_content&task=view&id=114&Itemid=106 (AIC Friuli Venezia