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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

Vite tra le sbarre: una piccola riflessione.

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"Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni." Fedor Michajlovic Dostoevskij Il 22 agosto le carceri italiane sono state nuovamente teatro di morte, questa volta la scena del delitto è stato il carcere di Parma. Dall'inizio del 2010 ben 42 detenuti, di età compresa tra i 22 ed i 65 anni, hanno scelto di togliersi la vita impiccandosi o inalando gas. Carceri notoriamente sovraffollate, guardie carcerarie numericamente insufficienti rispetto alle reali esigenze e non opportunamente formate, insieme alla scarsa assistenza sanitaria e psicologica, sono le ragioni che contribuiscono a spingere alcuni detenuti a togliersi la vita. Uomini che vivono ogni giorno in condizioni poco decorose, stretti in un universo dove talvolta i diritti civili sembra abbiano perso valore, dove le persone più fragili scelgono di rinunciare anche alla promessa della libertà. Queste cifre non possono lasciarci indifferenti, è tempo di porci delle domande, di rifletter

Maestra Sabry

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Si avvicina l'inizio del nuovo anno scolastico, un'occasione per mettersi nuovamente in gioco e cercare di far sempre meglio, con nuovo entusiasmo e consapevolezza. La scuola è teatro di azione di molti protagonisti: gli alunni, il corpo docente e non ultimo le famiglie dei discenti. La collaborazione reciproca di questi attori e la passione per l'insegnamento, insieme alla voglia di imparare per crescere, sono la ricetta per rendere l'anno scolastico un piacevole percorso e non un pesante obbligo. Proprio per questa ragione ho il piacere di presentarvi un sito che si rivolge ai docenti, ai più piccoli ed anche alle famiglie: http://www.maestrasabry.it/index.htm All'interno del sito è possibile trovare molto materiale per i docenti: Risorse didattiche per la scuola dell'infanzia e primaria Progetti e programmazioni Schede did

Quando imparare è più difficile.

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Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza. (Erasmo da Rotterdam) L'affettività e l'intenzionalità sono due aspetti molto importanti dell'intervento educativo, che vede protagonisti l'adulto ed il bambino in un processo di scambio intenzionale e denso di significati. Non sempre apprendere è semplice e tante volte educare è molto impegnativo e non sempre i cambiamenti sono evidenti. Benchè l'educazione del bambino (principalmente nella prima infanzia) non debba essere densa di contenuti e di concetti e all'educatore  non sia necessaria una grande cultura, ma principalmente la capacità di saper parlare al bambino,  ci sono situazioni in cui chi educa deve essere molto preparato e consapevole. La mediazione ed il saper mediare divengono strumenti ancor più preziosi quando l'oggetto dell'intervento educativo è un individuo con ritardo d'apprendimento: questo a volte è imputabile a fatt

La pazza storia dell'arcobaleno.

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All'ombra di un funghetto dormiva uno gnometto, sognava la marmellata per far una scorpacciata. Un tuono all' improvviso, una goccia sul suo viso: “non è l' ora del riposo” il rumore è fragoroso! Mentre piove sull'alloro lo gnomo si dà al lavoro: fabbricando l' arcobaleno per esporlo a ciel sereno. A frammenti di cristallo aggiunge un po' di giallo, indaco, verde e rosso per far un arco grosso. Così è fatto in un baleno questo grand' arcobaleno, il cielo si veste a festa appena passa la tempesta. (Nadia Scarnecchia)

Le filastrocche: uno strumento educativo.

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“Un tale mi venne a domandare: quante fragole crescono in mare? Io gli ho risposto di mia testa: quante sardine nella foresta.” G. Rodari, “Filastrocche in cielo e in terra” L'origine delle filastrocche è remota nel tempo. Inizialmente di tradizione popolare, venivano tramandate oralmente ed è proprio per questo che di alcune filastrocche ne esistono molteplici versioni. Alcune erano caratterizzate solo da parole e ritmo, altre accompagnate anche dalla musica, si trasformavano in divertenti canzoncine. Poiché di tradizione antica e popolare, alcune filastrocche derivavano da formule magiche che venivano recitate nel tentativo di allontanare carestie, epidemie o malocchi. Dopo le trasformazioni culturali avvenute tra l'ottocento ed il novecento nel nostro Paese, le filastrocche sono mutate ed hanno assunto principalmente una valenza educativa. Le filastrocche con il loro ritmo, scandiscono i tempi dell'infanzia. Spesso vengono recitate al bambino durante il cambio del pa

Alpaca: quando la multimedialità va incontro all'autismo.

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Nei disturbi pervasivi, con bimbi non verbali, risulta molto utile ed efficacie comunicare con le immagini, siano esse le "preconfezionate" PECS (che possiamo trovare su siti tipo www.iocresco.it e stampare) o, nel caso di bimbi molto piccoli o persone molto in diffficoltà, delle fotografie che riproducano in maniera semplice e chiara l'oggetto in questione. Questo tipo di comunicazione, sebbene molto adatta e soddisfiaciente, non è sempre pratica, poichè obbiga a possedere molti quaderni e materiali cartacei, non sempre comodi da trasportare o da tenere in casa. Recentemente la tecnologia è accorsa in aiuto, creando dei palmari, con speciali software che mediante un sistema di touch screen gestiscono una serie di immagini e tracce audio ritagliate a misura di ciascun bimbo. Il mercato della multimedialità offre diversi generi, alcuni più complessi, altri invece più semplici da usare. Uno tra questi è ALPACA,  ossia "Alternative Literacy with PDA and Au

Metodo Feuerstein: come divenire applicatore P.A.S.

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Vediamo insieme come si diventa applicarore P.A.S. e cosa significa. Come già accennato il P.A.S. è il programma di arricchimento strumentale elaborato dal prof. Reuven Feuerstein. Tutti gli applicatori P.A.S. ricevono una formazione specialistica a cura di formatori che si sono specializzati durante i workshop organizzati da The Feuerstein Institute. I corsi per applicatori si rivolgono a gruppi non superiori alle 20 unità. In Italia la formazione al P.A.S. Standard avviene in tre livelli: durante il primo livello si ricevono le nozioni relative alla pedagogia e ai criteri di mediazione, si apprendono i fondamenti teorici del metodo Feuerstein, ponendo l'accento sulla teoria della modificabilità cognitiva strutturale di Vygostij e sul concetto dell'area di sviluppo prossimale.  Si introduce la Carta Cognitiva e la nozione di funzioni cognitive carenti. Quindi vengono introdotti i primi strumenti (Organizzazione di punti, Orientamento Spaziale I, Confronti, PErcezione

Filastrocca per ogni Pierino.

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C'era una volta un bel Pierino, che era tanto monellino : che bambino esagerato, per il moto era nato! Corre, salta, poi si gira da mattino fino a sera, la sua mamma si dispera questo figlio è una bufera! Corre, salta, gira e volta non ascolta mai una volta, ogni compito è rivolta e la gatta è stravolta! Un mattin da ricordare, il monello in riva al mare, vide un' onda luccicare, e si mise a guardare. All'improvviso con un inchino apparve buffo un follettino, una magia colpì Pierino, che non fu più un monellino. Da quel giorno mirabilmente, Pierino agiva tranquillamente giocando sempre allegramente ascoltava finalmente! Contenta la mamma, più buono il bambino si dà una festa in onor di Pierino: impastata la torta, pronto il budino, tutti gli invitati avran pieno il pancino!  (N. Scarnecchia)  (Ringraziando Nicoletta Costa per la bellissima immagine.) 

Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (D.P.S.): di cosa si tratta?

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Per D.P.S. si intendono quadri clinici diversi caratterizzati da un' alterazione dell'interazione sociale, compromissione della comunicazione verbale e non verbale e da attività stereotipate, interessi limitati e bizzarri. Ai disturbi pervasivi dello sviluppo appartengono: _ l'autismo (ad alto e basso funzionamento); _ disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato; _ disturbo disintegrativo dell'infanzia; _ Sindrome di Rett; _Sindrome di Asperger. La prima volta in cui venne usato il termine "autismo", risale al 1911: Bleuler lo impiegò riferendosi a pazienti schizzofrenici, per descriverne la chiusura, l'isolamento ed evitamento dell'altro. Solo nel 1943 Leo Kanner usò il termine autismo per denominare una patologia (l'Autismo Infantile), definito come un disturbo congenito e non più per descrivere un sintomo . I bambini descritti da Kanner avevano comportamenti particolari, infatti manifestavano problemi nei

L'importanza della lettura ad alta voce.

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"I bambini hanno il diritto allo sviluppo in tutti gli aspetti della loro vita compreso lo sviluppo fisico, emotivo, cognitivo, psicosociale, sociale e culturale. " Dalla Convenzione sui diritti del bambino (1989) Oggi giorno si parla molto dell'importanza della lettura a voce alta : negli asili nido e nelle scuole materne le educatrici sono solite dedicare momenti e spazi alla lettura a voce alta, le biblioteche, ludoteche e i centri famiglia creano occasioni di lettura rivolte ai bambini, i pediatri consigliano a genitori e nonni di ritagliare momenti per leggere ai loro piccoli. Leggere a voce alta è così importante che sul territorio italiano sono sorti alcuni progetti specifici come:”Leggere per crescere” o “Nati per leggere”. Quest'ultimo è divenuto attivo dal 1999, promosso dai pediatri e dai bibliotecari, vede coinvolte attivamente più associazioni: l'Associazione Culturale Pediatri, l'Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salut

Vivacemente: la magia della carta stampata. (Splendidi giornalini per l'Infanzia e per la Terza Età)

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I libri, le riviste e la lettura accompagnano la nostra vita, dalla prima infanzia fino all'età senile e sono sicuramente importanti per apprendere ed informare. Ma cosa succede quando la carta stampata diviene una passione? Ce lo racconta Rossana d' Ambrosio, architetto con un grande interesse per l'editoria e l'educazione. La curiosità di Rossana per i libri ha radici nella sua infanzia, quando pur comprendendone l'importanza li reputava “tristi e poco accattivanti”. Nel 1988, neolaureata ed innamorata della grafica, in particolare quella editoriale, inizia a dar forma al suo sogno e fonda la GRANTAM, una piccola casa editrice, che realizza libri e libri-gioco innovativi, ispirati a quei prototipi di libri che si era divertita a creare da bambina riimpostando i vecchi testi con nuovi disegni, schemi e tabelle per imparare meglio divertendosi. Purtroppo nel mondo dell'editoria italiana, una piccola casa editrice non ha vita semplice, dovendo competere con l

Il brain training fa divenire " più intelligenti " ?

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Attualmente in commercio sono disponibili molti programmi di brain training , costituiti da giochi di logica e esercizi di matematica, proprosti come strumento per migliorare le capacità cognitive, la memoria a breve termine e la concentrazione. Secondo alcune  fonti web, il brain training avrebbe molti meriti, tra cui: aumentare il flusso di sangue nella corteccia prefrontale e prevenire il rischio di malattie degenerative come l'Alzheimer. Per comprendere la veridicità del "fenomeno" brain training, un gruppo di ricercatori di Cambridge hanno condotto una sperimentazione, ponendosi il problema della generalizzazione degli apprendimenti . L'esito della sperimentazione pare non abbia dimostrato un miglioramento generalizzato delle funzioni cognitive . Proviamo ad ipotizzare perchè degli esercizi di logica reiterati nel tempo non sono in grado di produrre il miglioramento degli apprendimenti e una modificazione strutturale del funzionamento cognitivo. Quando si p

S.O.S. Sostegno

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Quando si parla di educazione, spesso si parla di bisogni educativi speciali , ossia delle necessità particolari delle persone diversamente abili. In ambito scolastico, sono le insegnanti di sostegno e talvolta gli educatori professionali, ad affiancare gli studenti con bisogni speciali. Per questa ragione Vi presento con piacere il sito della maestra Gabriella che è un'insegnante di sostegno: http://sostegno.forumattiv o.com/ "Il forum SOS SOSTEGNO è un' "agorà dell'insegnante di sostegno", un forum che si dedica principalmente agli insegnati di sostegno e a tutti coloro che si occupano di disabilità e didattica quale luogo di mutuo-aiuto ove socializzare esperienze, suggerire risorse didattiche online e software didattici, tecniche educative, news sulla scuola."

Qual difficile mestiere educare i figli!

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E' risaputo che esser genitori non è facile, forse oggi giorno meno che mai: tanti consigli, tanti modelli, tante possibilità di opportunità educative e troppo poco tempo da dedicare ai figli, troppo stress per situazioni lavorative inappaganti e certe volte fortemente frustranti, il che genera rammarico, sensi di colpa.... Non c'è farmaco più potente di una corretta ed adeguata educazione: che tenga conto dei reali biisogni del bambino, nella sua individualità, perchè si possono avere 10 figli e scoprire che sono tutti diversi, quindi è giusto non fare differenze nel donare amore, ma ovviamente i bisogni educativi cambiano. Ci sono figli che richiedono molte rassicurazioni e di essere stimolati a relazionarsi con i coetanei, mentre per contro il fratellino è eccessivamente spigliato e non starebbe mai in casa; non esiste un modo di esser figli più giusto dell'altro, non c'è niente di sbagliato nella riservatezza, cos' come nulla è sbagliato nell'

L'importanza delle regole.

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 La mia esperienza lavorativa mi ha indotta a riflettere su un tema: le regole. La mia impressione è che, talvolta, i bimbi ne abbian poche, variabili e poco chiare, perchè certe volte mi pare di vedere genitori (in buona fede) confusi o disorientati. Che i bimbi, soprattutto se piccoli, non debbano avere rotoloni di regole, mi pare giusto. Ma quelle fondamentali (tipo mangiare seduti, non lanciare gli oggetti in preda alla collera, non picchiare, avere rispetto per le cose e le persone) debbano esser sempre rispettate, ma soprattutto chiare. I bimbi non possono saper tutto, quindi a mio avviso è molto importante dare la regola, ma ancor più importante è motivarla ( e mai dar nulla per scontato, perchè loro stanno muovendo i primi passi nel mondo e non hanno molta esperienza delle cose!). Non si può pretendere che bambini piccini abbiano il senso del limite, si deve aiutarli in questo senso. Credo che il tutto debba essere ancora più chiaro con i bimbi con bisogni

Piccoli cenni sul metodo Feuerstein: possibilità di impiego del metodo.

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Come già accennato nel post precedente il presupposto di partenza per comprendere il metodo Feuerstein è la conoscenza della teoria della modificabilità cognitiva strutturale, coadiuvata dalla pedagogia della mediazione. Tendenzialmente si inizia il lavoro con il metodo sottoponendo il soggetto mediato ad una valutazione dinamica del potenziale di apprendimento (LPAD), non sempre necessaria, quindi si opera con gli strumenti PAS. Gli strumenti sono "pensati" per potenziare alcune funzioni cognitive, ma determinano una modifica stabile dellle stesse solo se adeguatamente mediate secondo i criteri di mediazione espressi da Feuerstein. (Per saperne di più cercare tra le etichette del Blog la voce: "Metodo Feuerstein") In che ambito il metodo è impiegato? Gli impieghi del metodo sono molteplici : in Italia, ma anche in realtà come quella Sud Africana o in altri Paesi (il metodo è diffuso su scala mondiale) è stato addirittura utilizzato come strume

Il Metodo Feuerstein: potenziamento cognitivo.

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Il metodo Feuerstein è spesso noto per il P.A.S (Programma di Arricchimento Strumentale), ma i nuclei fondamentali del metodo sono la pedagogia della mediazione e la teoria della modificabilità cognitiva strutturale. Si parla di modificabilità delle strutture cognitive , per indicare che la mente unama è plastica , cioè plasmabile e l'educazione e gli apprendimenti possono modificare le connessioni sinaptiche (cioè i collegamenti tra le cellule del cervello, dette neuroni) e modificarne la chimica . La pedagogia della mediazione , si basa sulla figura del mediatore , ossia di colui che si interpone tra lo Stimolo ed il Soggetto che apprende e tra il Soggetto e la Risposta . Il mediatore deve essere sempre l'uomo ( H= sta per Human ), non è sostituibile dal personal computer, poichè il pc non è in grado di tener conto delle "sfumature", come gli stati d'animo e le emozioni del discente, che invece sono importantissimi nel processo d'ap

Educare " a " e" con" i media.

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Il tema della media education attualmente è molto discusso: se ne parla in programmi televisivi, sui giornali ed anche in internet. Ma cosa significa "media education"? Con questo termine, si intende un'attività educativa e didattica che aiuti i giovani e non solo, ad approcciarsi ai media con senso critico. E' più precisamente una forma di educazione ai media, ma anche un'educazione con i media. Il tema della media education è d'interesse globale, infatti anche il Parlamento Europeo, il 16 dicembre del 2008, a Salisburgo ha discusso la questione dell'alfabetizzazione mediatica nell'ambiente digitale, cioè:”«… la capacità di utilizzare autonomamente i vari media, di comprendere e valutare con cognizione di causa i diversi aspetti dei mezzi di comunicazione e dei contenuti mediatici, nonché di comunicare in contesti eterogenei e di produrre e diffondere contenuti mediatici…» Per i Parlamentari Europei i punti chiave dell'educazione a

Una goccia nel mare.

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Era da un pò di tempo che riflettevo circa la possibilità di creare un blog per parlare di educazione : una goccia nel mare dei molteplici blog che si occupano di tematiche educative. Sebbene io sia consapevole che sarà uno tra i tanti, volevo aggiungere la mia voce al coro, per esprimere la mia passione verso questo settore e consentire anche ai lettori "non addetti ai lavori", di sviluppare un'opinione su cosa sia l'educazione, quanti temi e quante aree coinvolga e quanto sia importante per tutti. Le scienze dell'educazione , non sono solo materia di studio di coloro che si occupano di soggetti al margine della società, che hanno comportamenti devianti o sono detenuti nei carceri. Non sono una materia spendibile solo nel sostegno delle diverse abilità, nella tutela dei minori abbandonati o vittime di abusi. L'educazione è scienza antica, di cui in passato si sono occupati filosofi del calibro di Socrate e Platone, questo evidenzia quanto la società ne a

Perchè " Nell'educazione un tesoro? "

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"Nell'educazione un tesoro": è il titolo del Rapporto all'Unesco della Commissione Internazionale sull'Educazione per il XXI secolo, presieduta da J. Delors (edizione italiana del ormai lontano: 1997). Il volume evidenziava la centralità dell'educazione ed i suoi molteplici nodi. Il termine "educazione" deriva dal latino: ex ducere, cioè tirare fuori. L'educatore è colui che con arte maieutica "tira fuori"da ciascun individuo il meglio di sè. Educare significa vedere nell'Altro una risorsa, questo a prescindere dall'ambito in cui l'educatore si vede impegnato.. Educare è credere nel cambiamento di tutti, nella metamorfosi: che consente di cambiare forma (andando oltre la forma), ampliare le aree d'interesse e quindi saper cogliere la realtà da una molteplicità di punti di vista. L'educazione è il rudimento di una società, non c'è società senza un sistema di valori forti, in cui l'individuo pos